Spese legali troppo elevate: la soluzione è il Litigation Funding

Una delle prime paure che emerge durante un processo riguarda le spese legali che questo comporta. Parcelle, oneri e multe pesano sui conti in banca di privati e grandi aziende, soprattutto quando la sentenza non è a proprio favore; ma come fare per essere certi di poterle sostenere?

Il gruppo Volkswagen, per esempio, in seguito ai recenti scandali sulle emissioni dei suoi veicoli, sta cercando di accumulare un ingente capitale per affrontare i numerosi processi in corso; tuttavia nessuno sa se i 16,2 miliardi di euro messi da parte potranno bastare. Se infatti l’indagine del Dipartimento di Giustizia americano porterà a un processo penale e alla costituzione di class actions, le spese potrebbero essere decisamente più elevate.

È in casi così complicati che spesso le aziende preferiscono ricorrere al patto di quota lite. Conosciuto nei paesi anglosassoni come Litigation Funding, il patto di quota lite consiste nell’affidare a una società terza la gestione della controversia in atto, o anche il recupero di un grosso credito, chiedendole di sobbarcarsi anche tutte le spese legali connesse. In caso di successo la società riceverà un compenso in percentuale.

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Foto da quotidianogiuridico.it

Per le aziende che hanno bisogno di recuperare molti crediti o che hanno in corso una disputa in tribunale mettere in pratica il patto di quota lite significa effettuare un vero e proprio investimento legale: occorre quindi eseguire tutte le dovute analisi prima di stipulare un accordo tra le parti e valutare le reali possibilità di successo dell’operazione.

Dall’altra parte questo tipo di contratto consente di non anticipare tutti gli oneri legali e di dare respiro al bilancio aziendale. Basta pensare che Deutsche Bank nel 2015 ha chiuso i suoi conti in rosso anche a causa delle spese legali che ha dovuto affrontare nell’arco dell’anno per capire il peso che le stesse hanno su un’attività, qualunque sia il settore di appartenenza. Per il 2016 il colosso bancario tedesco ha deciso una ristrutturazione che comporta anche una riduzione dei costi processuali, che l’anno precedente hanno raggiunto la cifra di 5,2 miliardi di euro.

Meglio dunque affidarsi a società esperte del settore e lasciare che concludano con successo la loro attività. Il vantaggio di avvalersi di questi professionisti riguarda anche le tempistiche di risoluzione dei contenziosi, che si possono ridurre notevolmente e aggirarsi intorno ai 36-48 mesi.

Articolo scritto in collaborazione con Invenium