Derivati dalla canapa: una guida essenziale ai prodotti CBD e come sceglierli

I racconti entusiasti degli amici che li hanno già provati ti hanno incuriosito rispetto al mondo dei derivati dalla canapa? Quella che segue è una breve guida ai prodotti CBD: a quali scegliere e in che occasione, a come usarli al meglio e che benefici aspettarsi. Nei negozi specializzati come quelli presenti in ormai praticamente ogni città italiana e su e-shop come terredicannabis.com non c’è, infatti, che l’imbarazzo della scelta. Dalle più classiche infiorescenze passando per gli e-liquid e le ricariche per le sigarette elettroniche e per le farine e i prodotti da forno a base di erba legale, per finire con creme e pomate a base di olio di CBD: che differenza c’è tra un prodotto e l’altro e quando l’acquisto si rivela davvero il più azzeccato?

Infiorescenze, olio di cannabidiolo, prodotti alimentari a base di cannabis: quali derivati dalla canapa scegliere

Partiamo dalle infiorescenze di marijuana light. Sono forse il più tradizionale tra i derivati della canapa; vanno fumate da sole o mischiate a del tabacco e sono ideali, quindi, per un uso ludico-ricreativo, anche in virtù del senso di rilassatezza che sono in grado di indurre. Durante una serata tra amici, insomma, o quando si ha bisogno di alleviare lo stress di un’intera giornata da lavoro, fumare erba legale è una buona alternativa alla classica sigaretta, anche perché generalmente considerata meno dannosa per l’organismo. Allo stesso scopo, se da qualche anno sei passato a vaporizzatori o sigarette elettroniche, potresti optare per ricariche ed e-liquid a base di marijuana come la maggior parte di aziende di prodotti da fumo ne hanno ormai in catalogo.

Una guida ai prodotti CBD non può fare a meno di soffermarsi, però, sull’olio di cannabidiolo. Il CBD oil è infatti una sorta di fenomeno del momento, amato e molto usato anche da star e influencer per i numerosi effetti benefici per l’organismo che sarebbe in grado di assicurare. Antidolorifico e antinfiammatorio può essere utilizzato per via topica in caso di traumi o assunto per via orale, meglio se sublinguale, per attenuare dolori di diversa natura. Avrebbe anche degli effetti antiemetici e calmanti, ragione per cui studi ne dimostrano l’impiego efficace anche contro alcuni disturbi dell’apparato digerente, anche cronici, o dello spettro ansioso. Per facilità di assorbimento e di assunzione soprattutto, meglio optare negli ultimi due casi per le capsule gel di olio di CBD: sono predosate e comode da portare sempre con sé. Nella scelta dell’olio di CBD, comunque, il fattore cruciale da tenere in considerazione è la concentrazione: quasi mai, infatti, lo stesso è commercializzato puro, quanto piuttosto diluito in percentuali diverse in altri oli vegetali (di semi, di oliva, eccetera).

Accertarsi di che tipo di olio vettore si tratta è, tra l’altro, essenziale se si intende utilizzare l’olio di CBD in cucina, per la preparazione o il condimento delle proprie pietanze preferite. Tra i derivati della canapa, come si accennava, ce ne sono molti del resto che hanno possibili impieghi alimentari. I semi di canapa per esempio sono ormai un must per i più attenti alla salute: stimolano il metabolismo, aiutano il sistema immunitario, tengono sotto controllo i livelli di colesterolo e danno gusto a insalate, macedonie e ogni altri tipo di pietanza. Dagli stessi derivano le farine di canapa utilizzabili per la preparazione di torte, biscotti, pasta fresca: sono preparazioni gustose e sfiziose nella maggior parte dei casi, ma andrebbe tenuto conto che la cottura potrebbe ridurre gli effetti benefici dei derivati dalla canapa.