Rimozione Dati Personali Associati Ad un Reato

Internet rappresenta uno dei mezzi comunicativi più potenti della storia, poiché è in grado di rendere accessibili da una parte all’altra del mondo, una mole vastissima di informazioni. All’interno di tali informazioni, è possibile identificare tutte quelle notizie che riguardano episodi di cronaca relativamente ad alcuni accadimenti, come ad esempio reati. Quando i dati personali di un soggetto sono correlati a notizie di cronaca, reati commessi o presunti, si viene ad intaccare notevolmente la privacy e la reputazione personale, ma soprattutto lavorativa dell’individuo interessato. Di conseguenza, è possibile procedere con la rimozione dati personali associati ad un reato? La rimozione è concessa, se vi sono alcuni fattori che consentono al titolare del trattamento di poter cancellare dal risultato di ricerca tutte quelle notizie che riguardano il nome del soggetto interessato.

Il regolamento europeo per la protezione dei dati prevede che ogni stato membro della comunità europea adotti le sue misure restrittive per quanto riguarda la rimozione. Infatti, come regola generale, le Autorità Garanti europee per la protezione dei dati, “saranno più propense a prendere in considerazione la rimozione dei risultati di ricerca relativi ad un reato minore accaduto molto tempo fa, rispetto alla rimozione dei risultati relativi a reati più gravi che si sono verificati recentemente”. Secondo la direttiva sulla protezione dei dati personali, le Autorità Garanti riconoscono l’importanza di altri diritti che, di fatto entrano in collisione con il diritto di rimozione dati personali associati ad un reato, tali come il diritto d’accesso all’informazione, che si traduce in diritto di cronaca, o ancora la libertà di espressione. Tali punti vogliono tutelare il diritto di ogni cittadino di avere accesso ad informazioni di cronaca, ovvero di documentarsi sulle vicende a livello territoriale e non solo.

Tuttavia, nonostante il diritto ad accedere alle varie vicende di cronaca, le Autorità per la protezione dei dati personali cercano di tutelare anche i diritti del soggetto interessato, il quale può richiedere la rimozione dei dati personali esercitando il cosiddetto diritto all’oblio. Tale diritto è esercitabile solo se le vicende di cronaca sono rappresentate da principi di “obsolescenza” e “irrilevanza”. In altre parole ciò significa che il soggetto può richiedere la rimozione dati personali associati ad un reato solo se è trascorso il tempo necessario affinché il pubblico sia entrato a contatto con tali informazioni. Infatti, e informazioni che sono state pubblicate molto tempo fa, ad es. 15 anni fa, sono sicuramente meno rilevanti rispetto alle informazioni pubblicate solo 1 anno fa. Così, solo dopo che siano trascorsi quei mesi, sarà possibile richiedere la de-indicizzazione del risultato di ricerca. Il concetto di “irrilevanza” fa invece riferimento a “quando un risultato di ricerca si riferisce a un delitto banale o sciocco che non è più – o forse non è mai stato – oggetto di dibattito pubblico e dove non esiste un interesse pubblico ampio affinché siano disponibili le informazioni”. In tal senso, bisogna così valutare se le informazioni contenute in un risultato di ricerca sono rilevanti o meno, e per misurare ciò bisogna verificare se vi sia o meno interesse da parte del pubblico di avere accesso a tali informazioni.