Il caso Smartbox e gli oltre 100 milioni di Euro mai versati allo Stato italiano

SmartBoxSarebbero ben oltre 100 milioni di Euro, quelli che il colosso francese Smartbox avrebbe dovuto versare tra tasse e IVA nelle casse dello Stato italiano tra il 2009 e il 2013…soldi che non si sono mai visti e che adesso vedono la società indagata. La guardia di finanza, infatti, nel corso di un controllo effettuato presso la società, avrebbe riscontrato irregolarità dalla portata davvero enorme e adesso sta cercando di capire come sciogliere il nodo della questione.

Il problema infatti sembra derivare dal fatto che la società italiana Smart&Co Srl, terminale diretto di Smartbox in Italia, risulterebbe una stabile organizzazione occulta dell’irlandese Smartbox Experiences, nonché centro di stabile attività ai fini dell’IVA. In pratica, quindi, secondo quanto sostiene la Guardia di finanza, la società irlandese avrebbe affidato all’italiana Smart&Co la gestione diretta dei propri affari nel nostro Paese ma proprio qui arriva il problema.

Il meccanismo per aggirare il fico sarebbe stato molto semplice: la società italiana non fatturava ai clienti il valore delle Smartbox, ma lasciava l’incombenza alla società irlandese. Peccato che, trattandosi di una organizzazione occulta, la Smart&Co era assolutamente assoggettabile ai fini Iva e sarebbe stata tenuta a pagare le tasse in tutto e per tutto!

Le indagini stanno proseguendo ma l’opinione pubblica sa poco in merito alla faccenda: di contro, il portale Activism.com, da sempre impegnato nella lotta contro l’evasione fiscale, ha pubblicato una petizione e sta raccogliendo le firme per poterle inviare all’attenzione del Presidente del Consiglio, del Ministero dell’ Economia e dell’Agenzia delle Entrate. La petizione contiene 4 semplici richieste, più che comprensibili: restituire agli italiani i soldi sottratti, reprimere e punire tutte le società che commettono azioni illegali, abbassare le tasse una volta recuperato il denaro e renderci fieri di essere cittadini italiani.

L’indignazione è molta: possibile che siamo sempre noi, cittadini onesti, a doverci rimettere e a dover pagare anche per le grandi multinazionali? Io, personalmente, ho partecipato alla raccolta firme: se volete anche voi far sentire la vostra voce e combattere l’evasione fiscale cliccate sul seguente link petizione smartbox per esprimere il vostro consenso alla petizione e lasciare anche voi la vostra preziosa firma!

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