Si parla tanto e con interesse di turismo sostenibile negli ultimi tempi: il riferimento è a un tipo di turismo a impatto zero per l’ambiente, che ha lo scopo di preservarlo ma che, nelle migliori delle intenzioni, si prefigge soprattutto di valorizzarlo riportando in luce alcune zone di un determinato territorio, altrimenti destinate all’oblio e all’abbandono. In Spagna ad esempio, meta tra le più ambite dell’ecoturismo di questi ultimi anni, questo tipo di approccio ha condotto alla rivalutazione di vecchi sentieri pedonali o mulattiere per il trasporto del bestiame, soprattutto attraverso la pratica del trekking, attività sportiva che ha particolarmente preso piede nella regione spagnola dell’Estremadura.
Il trekking, una delle attività migliori per l’ecoturismo
La zona dell’Estremadura si presenta aspra e rocciosa ma proprio per questa peculiarità risulta perfetta per alcune attività sportive a contatto con la natura, come il trekking appunto. Non a caso oggi questa regione viene proposta sui depliant di tutte le agenzie di viaggio come meta ideale per gli appassionati di questo sport e dell’esplorazione della natura in generale. È qui che si trovano alcuni dei parchi naturali tra i più visitati e ricchi di biodiversità della Spagna, come ad esempio il Parco nazionale di Monfrague, famoso per la riproduzione dei rapaci (non solo avvoltoi ma soprattutto cicogne) e la Riserva Naturale “Garganta de los Infiernos”, nota agli esperti del settore per le formazioni geologiche d’eccezione.
Chi sceglie di avventurarsi in queste zone -non proprio confortevoli per una tranquilla passeggiata!- e decide di farsi promotore di un turismo ecologico e sostenibile, lo fa soprattutto perché ispirato da una vera e propria filosofia di vita, la quale inevitabilmente finisce per coinvolgere l’intera esistenza del singolo individuo. In quest’ottica allora l’escursionismo diventa l’unico modo “rispettoso e non invasivo” per poter esplorare la natura ed entrare in contatto con le bellezze naturali, le zone incontaminate, la flora e la fauna del territorio.
Quali sono le zone più belle dove fare ecoturismo? Quelle segnalate nelle guide turistiche più note riguardanti l’Estremadura, ricca di percorsi agibili e sicuri come l’itinerario storico di Carlo V a la Vera oppure la Garganta de los Infiernos nel Jerte.
Da segnalare inoltre, la cascata di La Chorrera nella Valle dell’Ambroz e la scalata del colle Gimio a Monfragüe, che rende felici gli appassionati di birdwatching di tutto il mondo.
Fino ad arrivare alla parte settentrionale della provincia di Caceres, ricca di piscine naturali in cui poter fare il bagno e tuffarsi liberamente.
La pratica del trekking però non va improvvisata: pur essendo uno sport adatto a tutti ed economico, richiede un’adeguata preparazione atletica e uno sforzo fisico non indifferente. Per recuperare le energie e godersi un po’ di meritato riposo tra un’escursione e l’altra, il consiglio è quello di scegliere un confortevole alloggio in zona e di assaporare la gastronomia d’eccezione della regione, che propone, tra le tante specialità, il prosciutto iberico Dehesa de Extremadura, il manzo, il fagiano e le gustose torte di formaggio.